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September 15, 2010

Answer to a book review for my Una Regione Ospedale (Italian)

by felicitamodna82

Somehow the Italian blog Frontiere Digitali does not allow me to comment this review, although they are supported by WordPress too. I am waiting for a solution to be found. In the meanwhile, I post my comment here, even though my blog was not meant to write about my scientific activities:

Innanzitutto ringrazio della recensione positiva ed entusiasta e dell’evidente impegno a leggere con accuratezza e a commentare così approfonditamente la nostra opera, peraltro uscita da poco e sicuramente non ascrivibile fra le “letture estive”.

Nell’ambito dello spirito della discussione pubblica sui contenuti, ci tenevo ad aprire un dialogo su un punto. Lei scrive che la mia scelta dei territori da comparare la lascia perplessa, soprattutto sulla base dei dati da me stessa forniti. Nel passaggio principale intendo sottolineare come la Provincia di Modena, in teoria unità amministrativa gerarchicamente inferiore al Land se prendiamo le entità statati Regno ed Impero, non pone problemi dal punto di vista demografico rispetto alla comparazione in quanto, addirittura, più popolosa del Land. Le motivazioni del mio confronto si dilungano però per i sottocapitoli successivi (da pag. 153 fino a pag. 165, più o meno) e delineano diversi paralleli  nelle funzioni dei due territori, oltre ad alcune similarità a livello di società. Non so se questo possa aiutare a chiarire meglio. Ho delineato le linee guida della mia comparazione relative a questa ricerca, lo stesso farò in maniera ben più approfondita (circa due capitoli) nella tesi di dottorato.

Sulle generiche perplessità sulla storia comparata poco posso fare, in quanto ha i suoi sostenitori assoluti, i suoi detrattori e coloro che pensano che rispetto a certi temi possa essere una metodologia piena di risorse e vantaggi. Si può discutere, quindi, su questo, ma la critica alla mia comparazione così presentata appare priva di argomentazione e sembra più un pretesto per attaccare la scelta comparativa in sé, sminuendo il valore della ricerca (il buon giornalista sa che “il mostro si sbatte in prima pagina”, e chiunque legga trova come prima cosa una critica anziché una lode).

Sacrosanta, invece, la critica sulla mancanza di un capitolo conclusivo, peraltro doveroso nella prassi accademica più rigorosa, ma sacrificato per questioni pratiche legate alla pubblicazione, cioè i limiti nel numero di pagine.

Cordiali saluti

Felicita Ratti

The review can be found here:

http://www.frontieredigitali.it/online/?p=1890